Cosa sono i poke: da piatto hawaiano a moda…
“Poke” (pronunciato “poh-kay”) è un termine che in hawaiano significa “tagliare a pezzi” e fa riferimento a un piatto tipico della cucina locale, diventato con il tempo simbolo nazionale e apprezzato ormai in tutto il mondo.
Si tratta di un piatto di pesce crudo cubettato, marinato o condito, accompagnato da diversi ingredienti freschi. È un piatto antico, risalente al 1800 e viene consumato sia a casa sia fuori casa. Ormai è così diffuso che si trova anche già pronto in diversi punti di ristoro.
I poke hanno iniziato a diffondersi in Europa negli ultimi anni e incontrano le esigenze di un pubblico sempre più attento alla salute e agli ingredienti genuini. Il loro successo è legato alla semplicità della cucina sana, considerata inoltre accessibile a tutti.
Ma quali sono gli ingredienti più diffusi dei poke?
In Europa i poke più apprezzati sono a base di tonno, di salmone e di solito la ricetta include germogli di soia, avocado, pomodori, ananas, alghe, mango, semi di sesamo ecc. con la fantasiosa possibilità di comporre da soli il proprio piatto a seconda di gusti e esigenze. Inoltre il fattore estetico gioca un ruolo fondamentale in questo piatto perché i poke sono ciotole dai colori vivaci e invitanti e si prestano perfettamente anche alla condivisione delle immagini tanto in voga.
Chiaramente l’adattamento del piatto originale ha generato diverse ‘imitazioni’ adattate ai gusti locali di ogni paese. Le poke bowl infatti sono il riadattamento di una ricetta base, studiato per soddisfare esigenze territoriali e commerciali.
Da una comoda usanza di pescatori, abituati a mangiare il pesce crudo condito con sale, soia, noci e pochi altri ingredienti si è arrivati a una ricetta che contiene frutta verdura e fibre di ogni genere, chiaramente invitante ma anche bella da vedere. Insomma un risultato lontano dalle origini ma ‘delizioso’, ‘goloso’ e adatto alla nostra cultura.
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